venerdì 29 febbraio 2008

SPECIALE SANREMO

Un evento così importante richiede un'analisi accurata. Pippo Baudo aveva annunciato sarebbe stato all'insegna dei giovani e del cambiamento, nonostante suonasse come un ossimoro detto da lui. Però devo dire si è sentita questa voglia di rinnovare le cose e cercare di avvicinare anche chi prima evitava il festival a tutti i costi. Scenografia essenziale ma d'effetto, si nota la presenza come direttore artistico di Arturo Brachetti. C'è più voglia di giocare, Pippo spunta (anche un po' troppo spesso) da delle botole, ci sono balletti e canzoni a intervellare le canzoni. Ci hanno provato, poi che ci siano riusciti non è ancora così evidente. Pippo stesso cerca di sembrare più giovane, e lascia spesso spazio a Chiambretti, che se non controllato però rischia di complicare le cose con battute non sempre efficaci. Ma analizziamo la serata in sè.
Si inizia con l'ingresso del cane Rex, seguito da altri colleghi che dovrebbero minacciare i conduttori e invece sbavano per tutto il palco. Una delle tante scenette che dovrebbero far ridere, ma non lo fanno, anche se capisco che per il pubblico a cui si rivolge sia un momento piacevole. Pippo cerca di mettersi in gioco e partecipare agli sketch quando può. In prima fila siedono sempre Del Noce vicino ad Alba Parietti, non sapevo avessero un flirt. Chiambretti si ostina a portare quelle orrende scarpe tricolore e almeno per stasera ci ha risparmiato la giacca coordinata, anche se purtroppo sarà riproposta più avanti. La gara inizia con i cantanti che quando arrivano salutano tutti, si baciano, i presentatori stanno in mezzo ai coglioni a dire battutine di circostanza, sembra insomma siano a casa loro e non in diretta mondiale. Poi è il momento dell'ingresso della valletta Bianca Guaccero, dato che con una scelta particolare si è deciso di dare una serata a testa alle due accompagnatrici. Si inizia con una scenetta in cui la Guaccero dice che non se la sente di intervenire, poi invece arriva accompagnata da ballerini vestiti in tema Grease mentre invece Bianca canta una canzone che c'entra poco col musical. Il playback sembra quasi credibile fino alla fine, ma comunque la voce è sua, e quindi va detto che canta e balla meglio della Osvart, che non capisco perchè bisogna far ballare o cantare a tutti i costi. A condurre è molto meglio l'ungherese, ognuno potrebbe fare quel che gli riesce ma si vuole un po' esagerare. La Guaccero esordisce comunque con una buona prova in cui riesce anche a mostrare le mutande a mezzo mondo. Per ringraziarla della performance Pippo le regala un mazzo di carciofi, l'orribile composizione floreale data a tutti gli ospiti le prime sere. Ancora sketch e botole e la serata va avanti, Bianca riappare vestita da Ferrero Rocher. Si era detto che siamo in campagna elettorale e quindi non si poteva parlare di politica. E infatti uno dice, a sanremo si parlerà di tutto fuorchè di politica, soprattutto ora. E invece no, non solo ci sono i finti manifesti elettorali dei conduttori, che in sè sono anche un'idea carina; si continuano a fare battute, riferimenti, commenti sulla politica, che non si capisce cosa c'entrino nel contesto. Questo accade spesso. Poi tra i giovani arrivano alcuni tra i miei preferiti. I Sonohra, duo di fratelli tamarri per eccellenza, capelli improponibili, canzone banale che dice tra l'altro "sei un viaggio che non ha nè meta ne destinazione" dimostrando di non aver ben capito l'uso dei sinonimi. Tra l'altro il mechato dei due fa solo dei controcanti irritantissimi. Poi arriva un bimbo che sarà scappato ai genitori nel backstage, invece è un cantante diciassettene che dimostra quattro anni in meno di quelli che ha. Pippo annuncia allora il prossimo "giovane" e invece si presenta un signore che avrà quarant'anni, un soldato che fa leva sulla solidarietà ai militari che fanno del bene e infatti viene eliminato. Arriva il momento della Bertè, ovvero il momento che si prende lei rivoluzionando la scaletta. Tutto casino per una canzone copiata. Lo spettacolo comunque è penoso, un abito che è l'unione di una giacca a vento, un vestito da sposa e un cuscino, occhiali da sole e una canzone che fa male alle orecchie ma non si sa perchè della Bertè bisogna sempre parlar bene. Poi la cantante continua a parlare senza microfono con Baudo e Chiambretti come fosse al bar e lasciando agli spettatori un momento mortissimo. Si passa ora ad analizzare la lite del giorno prima al dopofestival, buon mezzo per far capire che non è una cosa di cui non parlare e da dimenticare. Little Tony canta e si commuove, poi arrivano i Duran Duran, che cantano e fanno la scenetta-tormentone in cui ammettono che gli piace "Donna Rosa". Una cosa tragica di questo festival sono le traduzioni. Spesso non si sentono in sala e quindi c'è un momento penoso in cui il conduttore di turno cerca di parlare in inglese e dimostra di non capire quel che l'ospite dice. Poi invece molte volte si dimenticano proprio che il traduttore esiste, e anziche parlare in italiano aspettando di venire tradotti provano loro a far la domanda in lingua, o quando l'ospite non dice niente perche sta aspettando la traduzione, pensa che non abbia capito e ripete la domanda. Pippo che parla l'inglese poi è uno spettacolo da non ripetere. E' il momento di un altro balletto. Si annuncia una taranta in onore alle origini della Guaccero. Lei inizia togliendosi i vestiti, contornata da ballerini vestiti di bianco. Per questo sembrava più Ciao Darwin, ma poi l'esibizione è cresciuta ed è stata comunque piacevole. Anche stavolta Bianca ci mostra il suo intimo. Quanto alla conduzione, sembra un po' smarrita. Racconta i fatti suoi, ringrazia sempre e manda un sacco di baci. Poi quando c'è da dire le cose importanti si perde un po', probabilmente colpa dell'emozione, su questo niente da dire. Quando Pippo e Pietro sono insieme e non degenerano da soli fanno scambi di battute anche interessanti, lo spettacolo fila. Ogni tanto Pippo cerca di limitare l'esuberanza di Chiambretti, sembra un padre apprensivo, controlla sempre cosa fa il figlio e chiede cos'ha detto quando non ha sentito per stare sicuro. Durante le esibizioni sul vidiwall retrostante appaiono i testi, un buon modo per coinvolgere il pubblico e per far capire parole altrimenti incomprensibili. Arriva il musical Romeo e Giulietta con tanto di Cocciante e addirittura una standing ovation finale. Va detto che gli ospiti chiamati non sono eclatanti come anni fa, ma comunque sono tanti e di livello e garantiscono un buono spettacolo più che semplici parole in un'intervista. Poi c'è il momento imbarazzante in cui Chiambretti pensando di essere a Markette dialoga con questo fantomatico gruppo di ascolto formato da personaggi bizzarri. Una scena evitabile, poi arriva il momento più atteso. I Finley a sanremo. Che schifo. Si inizia con Pippo che li prende per il culo per i loro nomignoli. A vederli sembrano cresciuti, sono vestiti eleganti e da bravi ragazzi, il cantante ha dei guanti da motociclista, sarà arrivato all'ultimo. Addirittura suonano il piano. La canzone inizia piano, non sembra nel loro stile e credo non avrà neanche successo, anche se basta ci sia il loro nome e alle fan non importa molto della musica. Poi però botta di vita, via il piano e dentro la chitarra, si fa del rock, anzi dell'hard-pop. Il cantante si scatena pensando di essere sul palco di Trl e nel ritornello ci regala delle parole cantate aspirando alla Giuliano Sangiorgi. Sergio Cammariere è timidino ma fa sempre la sua figura. Inizia con il pezzo della partecipazione precedente su richiesta della Guaccero, poi dura un po' troppo e cerca di fermarlo senza che lui capisca il messaggio. Pensa così di approfittare del momento sonoro per mettersi in ridicolo e fare il suo lavoro al tempo stesso, e decide di annunciare la canzone cantando. Scenetta pietosa. Momenti di divertimento più serio quando ci si collega con Elio al dopofestival, poi si chiude con la nazionale di calcio dei sacerdoti, scelta discutibile. Cantano We are the champions in latino, che in Italia forse sappiamo meglio dell'inglese. Non prima di aver lanciato un banale messaggio contro la violenza negli stadi e soprattutto dopo che Pippo per testare i riflessi al portiere gli tira una pallonata da trenta centimetri rischiando di uccidere il sacerdote e di distruggere qualche strumento dell'orchestra.
Le idee e le basi per migliorare in fondo ci sono, bisogna un po' lavorarci. Un po' tanto. COSTO: 0,03€

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